venerdì 4 novembre 2016

SISTEMA BANCARIO: FINE DELLO STORY TELLING ISTITUZIONALE

SISTEMA BANCARIO: FINE DELLO STORY TELLING ISTITUZIONALE
CONFERENZA PARLAMENTARE – ROMA 04.11.16
Intervento dell'Avv. Marco Della Luna

Buon pomeriggio. Vi porto i saluti anche di Marco Saba, che, per ragioni di opportunità legate a iniziative giudiziarie in corso, ha scelto di non partecipare personalmente, ma ha condiviso informazioni utili per la presente relazione. Dati i limiti di tempo, contro la mia abitudine, leggerò una relazione scritta, che troverete sul mio blog www.marcodellaluna.info.

Il sistema monetario-creditizio attuale viene ormai confermato nella sua realtà, che esporrò schematicamente, anche dalle autorità monetarie, da KPMG, da qualche giudice, da accademici. Esso ha caratteri tanto apertamente incostituzionali e illogici, violando soprattutto il principio di eguaglianza e quello di sovranità dello Stato, che, se reso noto, rivela come radicalmente ingiusti e illegittimi gli stessi ordinamenti statuale ed europeo nel loro complesso. Esso esprime il vero sistema di potere politico e di interessi nascosto dietro la facciata delle norme ufficiali, cioè la dominanza di fatto di una specifica classe sul resto della società. Lo conferma la ritirata da questa conferenza di ABI, BdI, Banca Intesa, che avevano promesso di intervenire. Hanno capito che quello che qui diremo segna la fine del loro story telling. Che è anche quello dei governi e delle istituzioni europee. E lo fa in base a ciò che essi stessi affermano.

In breve, ecco lo schema del sistema bancario-monetario: Contrariamente all’opinione corrente e allo story telling per il popolo, nella realtà le banche non prestano il denaro che raccolgono, cioè non fanno da intermediarie del credito, bensì creano contabilmente il denaro che prestano e usano per il trading, chiamandolo euro, dollaro, sterlina. Non vi è alcuna legge che le autorizzi a fare ciò; ed esse non registrano nei flussi di cassa questa creazione monetaria, che è un ricavo. Gli effetti cumulativi di tutto ciò hanno prodotto una crescente destabilizzazione del sistema, di cui stiamo facendo le spese, e il passaggio da un’economia di produzione e consumo a un’economia in cui il grosso guadagno si fa coltivando le bolle finanziarie – con le ovvie ricadute sociali e politiche.

Quando in giudizio si eccepisce che le banche non prestano denaro vero però vogliono indietro denaro vero più interessi, i magistrati, quasi tutti, fingono di non capire o non capiscono proprio quella realtà e la sua contrarietà alle leggi – la loro convenienza è evidente. Qualche giudice ammette la realtà, ma solo perché non si rende conto di quanto illegale essa è. Nel corrente anno sono però sopravvenute novità che rendono sempre più difficoltoso per il potere giudiziario svolgere la sua funzione di mantenere l’opinio legitimitatis, la parvenza di legittimità del sistema, negandone o travisandone le parti inaccettabili per la gente.

Veniamo alla realtà. Nella pagina internet della Banca Centrale Europea intitolata “Cos’è la moneta ?”, si dice che la “moneta “interna”, ossia i depositi bancari”, è “una forma di moneta che viene creata, e può essere annullata, nel settore privato dell’economia.” [1]



Il 7 luglio 2016 a Madrid, in Spagna, il vice presidente della BCE ha ammesso: “Una motivazione fondamentale per la regolamentazione bancaria si riferisce al fatto che, quando concedono credito, le banche creano denaro creando un deposito corrispondente. Questa attività, che è al centro del nostro sistema di moneta-credito, comporta una significativa trasformazione di liquidità poiché i depositi sono molto più liquidi dei crediti.” [2]

In sostanza, come confermato dalla società di revisione KPMG nel rapporto al primo ministro dell’Islanda pubblicato il 5 settembre 2016, a pag. 5: “Quando le banche commerciali effettuano prestiti alla clientela, creano denaro mediante l’emissione di depositi sul conto corrente del cliente. Questo espande il bilancio delle banche, su cui le banche centrali hanno un controllo limitato.” [3]

La prassi di creazione monetaria da parte delle banche di credito è stata ammessa ultimamente dalla Banca Popolare dell’Alto Adige nel procedimento esecutivo immobiliare 216/2014 avanti al Tribunale di Bolzano il quale, nell’ordinanza del 6 settembre 2016, afferma che le banche possono creare moneta bancaria in Euro, e lo fanno, perché questo non è proibito da nessuna disposizione. Fino a prima, la tesi dei giudici era che la banca, nel prestare, non crei e non dia denaro al mutuatario, ma gli dia disponibilità giuridica di denaro (salvo poi esigere una restituzione reale). Oggi si ammette che invece crea e dà denaro, da essa creato. Si noti il viraggio di 180°.
Invero, nel nostro sistema, il grosso della creazione di Euro (di Dollari, di Sterline, etc.) viene fatto, oramai apertamente e col benestare delle autorità monetarie, dalle banche commerciali, senza o quasi controllo da parte delle banche centrali (gli artt. 127 e 128 del Trattato di Lisbona, che assegnano alla BCE il compito di regolare la massa monetaria, sono un bluff). Viene fatto allo scoperto, ossia senza copertura aurea o di moneta legale, mediante semplici scritturazioni contabili, a costo zero. Viene fatto attraverso la creazione di importi sia per eseguire i prestiti (mutui, anticipi, etc.), che per eseguire pagamenti – leggi: acquisti speculativi in proprio, ossia creazione e sfruttamento di bolle speculative.
Quindi un cartello privato detiene ed esercita, in regime di monopolio, la sovranità monetaria condizionando così economia e politica. Eppure – badate! – nessuna norma di legge autorizza le banche commerciali a creare moneta; ancor meno le autorizza a creare l’Euro, cioè la moneta legale; però lo fanno, e farlo è il loro core business: esse sono innanzitutto fabbriche di soldi, e lo sono in base a una potestà che si sono presa di fatto.
Qualche banca e un giudice hanno scritto: le banche hanno il diritto di creare euro scritturali perché non è esplicitamente proibito né riservato alle banche centrali, e tutto ciò che non è proibito o riservato, è lecito. Benissimo, ma allora, se per creare euro non necessita una legge che autorizzi a farlo, perché non li creano anche gli Stati e le pubbliche amministrazioni, anziché tagliare i servizi, triplicare i tributi, e affondare nei debiti? Per far guadagnare i banchieri a spese dei contribuenti e per aumentare il loro potere politico? E perché non fanno creazione monetaria a quel modo anche le imprese e le famiglie? Perché non creano anch’esse moneta con semplici registrazioni contabili, come fanno le banche, e non la usano per pagarle? E’ moneta creata contabilmente, cioè esattamente identica a quella che le banche hanno prestato loro: ejusdem generis, ossia moneta creata contabilmente. Non possono rifiutarla, per ovvie ragioni di reciprocità.
Ho iniziato cause per clienti che pagano le banche così, con moneta creata alla maniera delle banche, per estinguere i debiti e per fermare le esecuzioni, usando i moduli che ho messo a disposizione nel mio website. Vedremo che cosa escogiteranno i giudici per dire che questo pagamento non vale. Potranno dire tutto tranne la verità, ossia che le banche lo possono fare e gli altri no, perché le banche hanno la forza di dominare la società, la politica, la giustizia: might is right, la forza è diritto.
Per quanto paradossale e impraticabile nella realtà economica, quanto sopra consegue dal sistema suddescritto, cioè fatto che le banche commerciali creano euro, euro accettati dagli Stati e approvati dai giudici, senza bisogno di una legge che le autorizzi a farlo, in base al mero principio che ciò che non è proibito si può fare: allora tutti, non solo le banche, hanno il diritto di creare euro scritturali.
La via d’uscita migliore sarebbe riservare allo Stato la creazione della moneta contabile, e non lasciarla agli operatori finanziari del c.d. mercato, i quali, grazie ad essa, hanno già combinato abbastanza disastri.
Oggi gli Stati accettano questo monopolio privato delle associazioni bancarie private, pagano con la sua moneta, e la richiedono in pagamento dei loro crediti, tasse innanzitutto. Impongono persino di usarla sopra certi importi.
Per giunta, la creazione monetaria suddetta, come quella delle banche centrali, non è dichiarata in bilancio dalle banche, sebbene sia un ricavo (un aumento di potere di acquisto), con conseguente evasione fiscale e creazione di buchi neri monetari; e il fisco fa finta di niente, preferendo torchiare i cittadini e soffocare l’economia. Se quella creazione monetaria fosse dichiarata, risanerebbe le banche salvando azionisti, obbligazionisti, risparmiatori, dipendenti; porrebbe fine all’instabilità del sistema, consentirebbe massicci investimenti e ripianerebbe i conti pubblici, permettendo un forte taglio delle tasse.
Se si vuole lasciare alle banche la potestà di creare euro scritturali, allora bisogna farlo con una legge esplicita che regoli l’esercizio di questa potestà e la sua tassazione. All’atto della creazione monetaria, ovvero quando i manager della banca decidono un impiego, si dovrebbe registrare un afflusso nel conto dei flussi di cassa, che sono oggetto del Rendiconto Finanziario, per poi trasferire correttamente questa cifra depositandola sul conto del cliente. Oggi, ogni volta che la banca crea denaro, gli amministratori “dimenticano” di accreditare il conto di cassa della banca, onde il bilancio si “espande”, ma senza l’emersione del capitale creato. E, senza la registrazione degli afflussi a cassa derivanti da creazione, il Rendiconto Finanziario delle banche non ha alcun senso, e così di conseguenza il loro Conto Economico.
Questo denaro, pur se invisibile contabilmente, esiste e viene usato; in parte appare sui conti dei clienti senza un’origine o provenienza lecita e dichiarata; onde tutta la massa aggregata del denaro bancario in circolazione non ha una origine certa ed identificabile, violando così anche le norme antiriciclaggio (AML).
Se comprendiamo questo sistema monetario basato sulla creazione quasi incontrollata di moneta scritturale, di moneta simbolica, ex nihilo, allora si dissolveranno i miti, le frottole, dello story telling istituzionale: in primis, il mito della scarsità del denaro, dell’austerità, del pareggio di bilancio; il mito che le banche siano depositarie di un valore che le legittimerebbe a emettere denaro e a pretendere un interesse; il mito che le banche possano divenire insolventi. Il default bancario avviene solo per scelta intenzionale di escludere una banca dal giro: una banca è sempre in grado di rifinanziarsi, se le altre banche del suo circuito accettano la moneta scritturale che essa crea. Quindi la complicità delle istituzioni nella messa in scena delle insolvenze bancarie e l’imposizione di bail-in e bail-out, così come, in generale, la scelta di lasciare la gente senza investimenti, lavoro, reddito e pensioni col pretesto che manchi denaro, è tecnicamente un crimine contro l’umanità, i cui autori sono a Berlino, Brussel, Washington, con qualche complice a Roma: “It is well enough that people of the nation do not understand our banking and monetary system, for if they did, I believe there would be a revolution before tomorrow morning.” Henry Ford. Ma su questo Ford si sbagliava: nessuna rivoluzione ci sarà: i popoli non capiscono e non si organizzano. Il fallimento di Occupy lo ha dimostrato chiaramente.
Da quanto sopra esposto, è chiaro che una riforma del sistema monetario e bancario presuppone un rivolgimento politico generale e può conseguire solo a un rivolgimento nei rapporti di forza materiale tra portatori di interessi confliggenti. Infatti, le riforme del sistema monetario e bancario fatte dalla grande finanza attraverso le istituzioni in ambito globale negli ultimi decenni e che hanno portato all’attuale assetto (finanziarizzazione dell’economia e della società, globalizzazione, concentrazione del controllo e dei networks, etc.), hanno accompagnato l’ascesa al dominio di quella determinata classe, ascesa resa possibile all’evoluzione tecnica degli strumenti di gestione e controllo centralizzati della moneta, del credito, del rating, dell’informazione, dai quali dipendono non solo imprese e privati, ma gli stessi governi, gli emittenti dei c.d. debiti sovrani, quindi incarnano il potere materiale di una precisa classe sull’intera società e sul diritto, e la fine dello stato di diritto.
A produrre le riforme strutturali, costituzionali, è l’evoluzione tecnica degli strumenti di controllo sociale, cioè di potere, ricchezza, conoscenza, non le idee brillanti o il risveglio popolare. Avverto di questo, perché molti ingenuamente pensano, soprattutto tra gli economisti e i giuristi, che, invece, il sistema monetario e bancario possa essere corretto dall’ordinamento vigente e con mezzi interni ad esso, attraverso ricorsi alla giustizia o attivazioni democratiche, lasciando immutata la struttura portante complessiva – come se si trattasse di sostituire un’applicazione difettosa di un computer e non di togliere un privilegio a una classe al potere, che lo detiene e difende.
La finanza, l’indebitamento pubblico e privato, come strumento di controllo sociale, nel secolo scorso ha soppiantato le ideologie e le religioni. Ma la finanza, l’economia, non è tutto, non spiega tutto il divenire storico – è solo una parte dei fattori, anche se oggi molti pensano che effettivamente spieghi e governi tutto.. Vi sono indizi che il tramonto del dominio della società attraverso la finanza sia vicino, ma questo tramonto avverrà non grazie alla educazione finanziaria della gente o della minoranza che legge, bensì quando sarà pronto uno strumento di controllo sociale più efficiente di quello finanziario, come una combinazione di strumenti tecnologici già ufficialmente preannunciati, quali ingegneria genetica, tracciamento totale della vita di ciascuno, uso massiccio di nanomacchine (smartdust), robotizzazione delle forze armate. Bertrand Russel l’aveva previsto nel 1951, ne L’impatto della scienza sulla società.
Per ora, al Governo italiano, alla Commissione Europea, alla BCE, chiediamo se, come e quando intendano uscire dall’ormai logorato story telling istituzionale circa moneta e banche, per tenere invece conto della realtà sopra descritta e dimostrata, e procedere come indicato, accertando le vere cause della crisi delle banche in difficoltà, risolvendo le crisi bancarie, e tutelando in tal modo, in ossequio alla Costituzione (artt. 35, 41cpv, 47) il risparmio, i posti di lavoro, l’economia nazionale, e insieme evitando l’ingiustificato disastro del bail in e l’ingiustificato spreco del bail out.

Note:
1] https://www.ecb.europa.eu/explainers/tell-me-more/html/what_is_money.it.html
2] https://www.ecb.europa.eu/press/key/date/2016/html/sp160707_1.en.html
3] https://assets.kpmg.com/content/dam/kpmg/is/pdf/2016/09/KPMG-MoneyIssuance-2016.pdf


ISTRUZIONI PER CREARE EURO SCRITTURALI E USARLI PER PAGARE
BANCHE E TASSE
(OVVIAMENTE, NON VI E’ ALCUNA GARANZIA DI ACCETTAZIONE DA PARTE DEI SUPPOSTI CREDITORI)
Su carta intestata con dati fiscali e data.
CONSIGLIO DI USARE PEC CON FIRMA ELETTRONICA CERTIFICATA
CONSIGLIO ANCHE DI INVIARE LA PEC PER CONOSCENZA ANCHE ALLA BANCA D’ITALIA
Spett.: (Creditore) ……
Indirizzo:_________________
VIA PEC_____________________________
In relazione alla pretesa creditoria che avete azionato col precetto datato______________________di €___________________________ e successiva esecuzione forzata,

1 – Tenuto conto che
i governi, come pure BRI, BCE, EBA e KMPG dichiarano e accettano la prassi con cui le banche non centrali creano moneta scritturale nell’erogare prestiti e pagamenti, nonché del fatto che il Tribunale di Bolzano, con l’ordinanza 06/09/16 resa nella pendente esecuzione forzata rg 216/14, afferma: “quanto, invece, alla violazione dell’art 127 (ex art 105) del trattato istitutivo dell’Unione Europea, non si capisce per quale motivo la creazione di moneta attraverso il sistema bancario possa violare tale norma, che nulla dispone in tal senso, come è assolutamente irrilevante il riferimento all’art 10 TUB, che non vieta tale sistema, posto che comunque l’Euro è una moneta non rappresentativa, per cui non è richiesto un controvalore per ogni biglietto stampato come all’era del sistema aureo…”. e che – per il principio di uguaglianza sancito dall’art. 3 della Costituzione – tutti, non solo le banche, possono creare denaro elettronico fiduciario denominato in euro, perché a nessuno viene vietato di farlo (la semplice emissione contro denaro preesistente è invece normata e limitata ai possidenti i requisiti di legge);
2 – Con la presente, e con scritturazione contabile di cui allego copia, in applicazione del principio enunciato dal Tribunale, creo ____________ euro scritturali e ve li bonifico, invitandovi a contabilizzarli correttamente subito, a estinzione del mio debito pregresso, provvedendo io stesso a contabilizzarne correttamente la creazione, ovvero mettendo nelle ENTRATE la quantità di euro creati e nelle USCITE quelli spesi.
3 – Non è necessario che rispondiate alla presente in quanto la ricevuta elettronica di consegna vale per quietanza d’effettuato pagamento.
CAVEAT: Qualora il pagamento non venisse accettato, il debito si considererà comunque estinto poiché, non è consentito rifiutare l’euro come mezzo di pagamento finale.

Cordiali saluti,

(firma del debitore)


Scrittura contabile di creazione di euro scritturali
Soggetto ___________________________
Partita Iva___________________________
DATI GENERALI
Esercizio giornale 2016
Esercizio bilancio 2016
Data registrazione 11/10/2016
Causale: Pagamento mutui, interessi, spese
Creatore-emittente:_____________________ data: 11/10/2016
Data di ultima modifica:_____________________
Valuta: Euro

CONTI
Conto Descrizione Dare Avere
Cassa moneta scritturale 100.000
Ricavi da creazione di moneta scritturale 100.000
CONTI
Saldo mutuo banca X 40.000
Commiss., interessi, spese bancarie 60.000
Cassa moneta scritturale 100.000

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